Il Santuario di N. S. del Suffragio
Verso la fine del 1590 l’antico oratorio di San Martino, sede della Confraternita omonima, costruito sulla riva destra del torrente, nel luogo dove oggi sorge l’ospedale cittadino, necessitava di importanti lavori. I confratelli decisero allora di costruirne uno nuovo sulla riva destra. In esso nel 1593 vi fu trasferita la statua di Nostra Signora del Suffragio.
Esso fu successivamente ampliato, fino a diventare il Santuario che oggi vediamo.
Esso fu successivamente ampliato, fino a diventare il Santuario che oggi vediamo.
La facciata
E’ in stile neoclassico, sormontata da un campanile con due celle campanarie.
Rifatta dopo i bombardamenti su modello della precedente, presenta la struttura a tempio, suddivisa da quattro colonne con capitello corinzio, che delimitano un arco a tutto sesto. Sopra le colonne un architrave riporta la scritta a caratteri capitali “Sanctuarium S.Mariae Suffragii” ed è sormontata da un timpano triangolare, al centro del quale si nota il monogramma mariano.
Ad abbellire ulteriormente il prospetto sono quattro statue in gesso: La Giustizia e la Fortezza nelle nicchie fra le colonne, la Fede e la Carità alla base del campanile. Quest’ultime fanno parte ancora della decorazione originale risalente alla prima metà del secolo XIX, che venne eseguita dallo stuccatore Gerolamo II Centanaro (1810-1891).
L’arco centrale immette in un atrio dove si ammira in un tondo lo stemma dell’Arciconfraternita, che rappresenta la Madonna del Suffragio e le anime purganti. L’opera, dipinta nel 1973, sostituisce un antico bassorilievo in marmo, rappresentante lo stesso soggetto, andato distrutto a seguito dei bombardamenti dell’ultima guerra.
E’ in stile neoclassico, sormontata da un campanile con due celle campanarie.
Rifatta dopo i bombardamenti su modello della precedente, presenta la struttura a tempio, suddivisa da quattro colonne con capitello corinzio, che delimitano un arco a tutto sesto. Sopra le colonne un architrave riporta la scritta a caratteri capitali “Sanctuarium S.Mariae Suffragii” ed è sormontata da un timpano triangolare, al centro del quale si nota il monogramma mariano.
Ad abbellire ulteriormente il prospetto sono quattro statue in gesso: La Giustizia e la Fortezza nelle nicchie fra le colonne, la Fede e la Carità alla base del campanile. Quest’ultime fanno parte ancora della decorazione originale risalente alla prima metà del secolo XIX, che venne eseguita dallo stuccatore Gerolamo II Centanaro (1810-1891).
L’arco centrale immette in un atrio dove si ammira in un tondo lo stemma dell’Arciconfraternita, che rappresenta la Madonna del Suffragio e le anime purganti. L’opera, dipinta nel 1973, sostituisce un antico bassorilievo in marmo, rappresentante lo stesso soggetto, andato distrutto a seguito dei bombardamenti dell’ultima guerra.
L’interno
E’ composto di una sola navata in stile barocco.
Decorato nel 1769, è stato restaurato dopo i danni subiti dalla guerra.
E’ composto di una sola navata in stile barocco.
Decorato nel 1769, è stato restaurato dopo i danni subiti dalla guerra.
Il Santuario è dotato di tre altari: il maggiore dedicato alla Madonna e due laterali dedicati rispettivamente al Crocifisso e a San Martino.
I due altari laterali, di identica fattura, presentano un andamento leggermente concavo.
Il paliotto, di marmo policromo a forma trapezoidale con cartella centrale incorniciata da rami di palme poggia su un basamento che simula due piedi laterali. Il fastigio, decorato da volute sulle quali sono seduti due angioletti e da una cartella centrale e teste di cherubini, è sorretto da lesene scanalate
I due altari laterali, di identica fattura, presentano un andamento leggermente concavo.
Il paliotto, di marmo policromo a forma trapezoidale con cartella centrale incorniciata da rami di palme poggia su un basamento che simula due piedi laterali. Il fastigio, decorato da volute sulle quali sono seduti due angioletti e da una cartella centrale e teste di cherubini, è sorretto da lesene scanalate
L’altare maggiore conserva della struttura originaria settecentesca, alcune parti dei gradini e la grande nicchia in marmi policromi, racchiudente l’effigie di N.S. del Suffragio con il Bambino, mentre il tabernacolo ed il paliotto, racchiuso lateralmente da figure di angeli, sono stati fortemente rimaneggiati nel corso dei restauri in occasione del primo centenario dell’Incoronazione.
La statua della Madonna, opera in legno del secolo XVI, è stata rivestita, forse dal XVII secolo, secondo l’uso spagnolo. La veste attuale è copia novecentesca di una precedente risalente al 1874, ancora conservata nel Santuario. Il presbiterio è racchiuso da una balaustra marmorea del 1712. Le pareti sono ripartite da lesene marmoree con capitelli corinzi. Fra le lesene sono collocati bassorilievi in stucco, racchiusi all’interno da cornici dorate che ripetono motivi rocaille, quali volute, cartigli, fiori e teste di cherubini. |
La data di esecuzione è certa 1771, riportata in uno dei bassorilievi, ma non si hanno notizie sicure sull’autore, ma da quanto riporta l’Alizeri si ipotizza che possano essere stati eseguiti da un membro della famiglia Centanaro forse Gerolamo I.
Dal punto di vista iconografico questi bassorilievi non sono di facile lettura, si tratta di raffigurazioni legate alla Vergine, riprese molto probabilmente dalle Litanie Lauretane e dalle Sacre Scritture.
Dal punto di vista iconografico questi bassorilievi non sono di facile lettura, si tratta di raffigurazioni legate alla Vergine, riprese molto probabilmente dalle Litanie Lauretane e dalle Sacre Scritture.
Iniziando dal muro perimetrale destro troviamo: L’Istituzione della festa del Rosario, Rebecca al pozzo, La Porta del Cielo, La dimora di Dio (o forse la traslazione della Santa Casa di Loreto), La sede della Sapienza, La Rosa mistica.
Sempre lungo le pareti troviamo due quadri della seconda metà del XX secolo, raffiguranti l’Addolorata e il Sacro Cuore. Sulle lesene che partiscono le pareti, racchiusi da cornici di stucco dorato, sono collocati dodici quadretti in legno, opera di ignoto scultore di fine secolo XVIII, raffiguranti “I misteri riguardanti la vita di Maria Santissima”, pio esercizio praticato nel Santuario, la prima domenica del mese, dal 1770 fino ai primi anni ottanta del secolo scorso. |
Il soffitto è opera della seconda metà del XX secolo, fatta eccezione per la parte sovrastante il presbiterio che fa parte dell’antica decorazione
Il medaglione centrale raffigurante la processione con la statua di N.S. del Suffragio, si ispira all’antico medaglione raffigurante la processione dell’Incoronazione, dipinto nel 1874 da Giovanni Quinzio dell’Accademia di Genova.